“Sono due le cose che ho voluto fare. Mostrare quello che doveva essere corretto; mostrare quello che doveva essere apprezzato”.

Lewis Hine

 Lewis Hine e gli operai che costruirono l’empire

Le Vertiginose Visioni ad alta quota di Lewis Hine

Pausa Pranzo in Cima al Grattacielo

Lewis Hine e gli operai che costruirono l’empire

Nato nelle campagne del Wisconsin, nel 1874, Lewis Wickes Hine, è stato un sociologo e fotografo statunitense. Dopo una lunga esperienza giovanile di lavoro in fabbrica, si accostò alla fotografia, utilizzandola come supporto alla sua attività da sociologo, ponendo le basi del foto-giornalismo documentaristico. I lavoratori, furono i soggetti privilegiati delle sue ricerche, certo che il vero progresso passi solo dal riconoscimento dei diritti dell’uomo, unico motore del sistema. Negli anni la sua macchina fotografica, come una lente d’ingrandimento, ha scandagliato e osservato da vicino, la tragedia dello sfruttamento e dell’ingiustizia sociale insita nel lavoro minorile, una piaga comune in quegli anni. Dagli strilloni ai lustrascarpe, dai minatori alle bambine ai telai, dai famosi operai dell’Empire State Building agli immigrati di Ellis Island, Hine ha restituito un ritratto impietoso di una società basata esclusivamente sullo sfruttamento dei più umili delle classi disagiate. La sua curiosità per la cosiddetta “Working class” lo porterà a realizzare dei reportage sugli operai che nel 1932, furono pubblicati nel catalogo Men at Work, l’ormai celebre raccolta che ritrae gli operai che costruirono l’Empire State Building, all’epoca l’edificio più alto del mondo. Le sue immagini di uomini volteggianti sui grattacieli in costruzione e le vedute vertiginose dei quartieri industriali divennero degli strumenti grazie al quale sensibilizzò  la società americana, su temi scottanti, come la sicurezza sul lavoro  e il lavoro minorile. Hine condivise l’esperienza, correndo gli stessi rischi degli operai, costretti a lavorare in precarie condizioni di lavoro e privi di qualsiasi strumento di sicurezza. Per ottenere le vorticose immagini arrivò a sistemarsi in uno speciale cesto, realizzato appositamente per l’occasione, che ondeggiava nel vuoto a più di trecento metri di altezza. Interprete della società industriale in pieno sviluppo, ha sempre creduto fermamente nel valore e nella dignità umana. La sua fotografia, si basa sulla forza informativa delle immagini, e sulle possibilità comunicative che linguaggio fotografico può offrire. Un linguaggio efficace più di tante parole. Buona Visione!

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