Walter Goodman è stato un pittore inglese, illustratore e autore. Intorno al 1883 Goodman dipinge con la tecnica illusionistica del trompe l’oeil (in francese “ingannare l’occhio”), “Il Venditore di stampe”. L’Opera raffigura un negoziante con una folta e lunga barba mentre controlla con attenzione una piccola statuetta di Cupido.
Qualche anno fa, un indimenticabile Rino Gaetano, stella controcorrente del panorama musicale italiano, in un brano esordiva dicendo: “Partono tutti incendiari e fieri ma quando arrivano sono tutti pompieri”.
Nel sesto canto della Divina Commedia, Dante Alighieri posiziona nella terza cerchia dell’Inferno i poveri peccatori di gola, costretti a ingoiare una disgustosa poltiglia originata da una pioggia fredda e scura.
La citazione di Giovenale oltre ad essere straordinariamente profetica sembra anticipare gli scottanti e recenti dibattiti sulle unioni civili, su cosa sia naturale o meno, su cosa o chi possa formare una famiglia e quali siano le regole per crearla. Credo che l’arte possa essere un utile strumento d’analisi per valutare i nostri tempi e allora perché non gettare un occhio al passato. Nello specifico come si ponevano i nostri antenati su questi temi?
La malizia -si sa- è spesso negli occhi di chi guarda, probabilmente fu questa la frase che Michelangelo proferì quando si trovo a difendere il suo operato da un giudizio ben poco universale.